Patto Corresponsabilità Educativa

PATTO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA

Il patto di corresponsabilità educativa tra scuola e famiglia
è la dichiarazione , esplicita e partecipata, dell’intento di collaborazione reciproca che la scuola vuol stabilire con la famiglia nell’educazione dei bambini.
E’ un’ alleanza tra scuola e famiglia, nel rispetto dei ruoli, costruita su un continuo esercizio di dialogo, confronto/ incontro, al fine di favorire il successo formativo di ciascun bambino; nonché occasione di crescita migliorando la fiducia e il clima relazionale.

LINEE GUIDA DELLA SCUOLA

Le linee guida, con cui le insegnanti costruiscono le relazioni educative all’interno della scuola, hanno le loro radici nei Documenti Ministeriali e sono dichiarate nel P.T.O.F. (piano triennale dell’offerta formativa) alle voci:
° finalità (sviluppo dell’identità, dell’autonomia, delle competenze, della cittadinanza)
° traguardi di sviluppo (campi di esperienza: il sé e l’altro; il corpo in movimento; linguaggi, creatività, espressione; i discorsi e le parole; la conoscenza del mondo)
° mediazione didattica ed organizzazione (valorizzazione del gioco, esplorazione e ricerca, vita di relazione)
La scuola si impegna a comunicare le linee guida attraverso:
Il P.T.O.F. integrale
Sintesi del P.T.O.F. consegnato al momento della pre iscrizione
Assemblee genitori
Colloqui individuali
Intersezione docenti – genitori
Sito della scuola

Lo specifico contributo della scuola
PER LA CRESCITA DEL BAMBINO

La scuola si impegna ad essere ambiente educativo d’apprendimento soprattutto attraverso:

1) Scelte metodologiche accuratamente approfondite
Le scelte metodologiche nascono dalla condivisione delle insegnanti su:
• L’idea di bambino quale soggetto attivo che costruisce conoscenza nel rapporto con gli altri e le cose;
• L’idea di scuola quale luogo di cultura che educa ed istruisce curando l’apertura, il dialogo, le relazioni, l’alleanza educativa;
• L’idea di apprendimento inteso come processo che avviene attraverso l’esperienza, l’esplorazione, le attività ludiche,le relazioni con i pari e con gli adulti;
Ogni momento della giornata scolastica quindi può essere momento di apprendimento.
Di conseguenza, l’azione didattica prevede una insegnante capace di fare delle scelte adatte a facilitare ed aiutare i bambini a pensare e riflettere meglio.

2) Impegno a curare la formazione
Le insegnanti personalmente e collegialmente si impegnano a curare e qualificare la loro formazione culturale e professionale attraverso:
• Gruppi di lavoro tra insegnanti
• Aggiornamenti su tematiche educative/didattiche specifiche e culturali in genere.

ALCUNE REGOLE EDUCATIVE DA CONDIVIDERE TRA SCUOLA E FAMIGLIA
“Perché la crescita individuale e la vita comunitaria va regolata”

“A casa, in palestra, dappertutto abbiamo un sacco di regole da rispettare.
Qualche volta ci sembra di non essere liberi … avete mai pensato al perché ci sono le regole?
Se ciascuno di noi vuole essere libero, vuol dire che tutti vogliono essere liberi.
Come si fa ad essere liberi tutti, ma proprio tutti, e allo stesso modo?
Si fanno delle regole …”

Gherardo Colombo

LE PRIORITA’ DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

Vorremmo cercare qui di seguito di tradurre le finalità della scuola dell’infanzia in attenzioni quotidiane che possono coinvolgere in una sinergia educativa sia i genitori sia le insegnanti:

Sviluppo del senso della cittadinanza
(regole di buona convivenza)

• Uso di parole cortesi per : salutare, chiedere, ringraziare;
• Rispetto delle norme di sicurezza;
• Rispetto degli ambienti, dei giochi, dei materiali presenti a scuola;
• Rispetto dei turni: di parola, nei giochi, negli incarichi, saper aspettare;
• Rispetto degli altri, delle diversità, delle opinioni differenti;
• Utilizzo di maniere non violente per la risoluzione dei conflitti;
• Abitudine al dialogo e alla relazione costruttiva

Lo sviluppo dell’identità
(Sentirsi sicuri in un ambiente sociale allargato)

• Assumere atteggiamenti che contribuiscono a far sentire il bambino riconosciuto (chiamarlo per nome, valorizzare i prodotti, dargli degli incarichi, piccole responsabilità, festeggiamento di compleanno , mettersi a suo livello fisicamente, guardarsi negli occhi…)

La conquista dell’autonomia
( provare soddisfazione nel fare da sé)

• Nell’igiene personale: insegnare azioni di cura per la propria persona (es: soffiarsi il naso, lavarsi le mani, controllo sfinterico..);
• A tavola: favorire l’igiene e l’educazione alimentare (es: stare seduti a pranzo, usare correttamente le posate, assaggiare…);
• Nel sapersi vestire e svestire (es: togliersi/infilarsi le scarpe, indossare la giacca, allacciarsi bottoni…);
• Nel riordino delle proprie cose e dei materiali usati (es: mettere al loro posto vestiti, asciugamano, produzioni personali e materiali usati…).

“REGOLE E SANZIONI”

Come già detto, riteniamo che ogni comunità, dalla famiglia, agli ambienti di lavoro, ai luoghi di divertimento, alla scuola necessitino di regole per funzionare.
A scuola spesso le regole sono individuate dagli adulti educatori e riguardano la salvaguardia delle persone e il rispetto degli ambienti e dei materiali.
Talvolta, attraverso azioni educative ad hoc, si riescono a costruire alcune norme comportamentali assieme ai bambini.
Quando le regole vengono trasgredite si prevedono delle sanzioni.
A scuola preferiamo chiamarle conseguenze : ad una determinata azione , segue un effetto.
Ad esempio: se utilizzo la paletta per lanciare la sabbia addosso ai compagni, potrei avere come conseguenza di non poter usare la paletta finchè non mi decido ad utilizzarla in modo da non recare danno alle persone che ho intorno.
In genere, in caso di trasgressione di una regola a scuola si procede così:
° si chiede innanzitutto ragione del comportamento scorretto
° si richiama, spesso più di una volta verbalmente il bambino, affinchè RICORDI e quindi rispetti la regola
° si ricorda che il non rispetto della regola potrebbe comportare delle conseguenze: farsi male o fare danno a compagni, recare danno a locali o materiali della scuola, ostacolare lo svolgimento delle attività, …
° si annunciano delle “sanzioni” in caso persista il comportamento scorretto.
° la sanzione consiste in genere nell’allontanamento della situazione problematica:
L’alunno si sposta in un luogo sempre bene in vista per le insegnanti e invitato con modi fermi ed autorevoli a RIFLETTERE sul suo comportamento , a CALMARSI se particolarmente arrabbiato o agitato a tornare in gruppo quando si sentirà pronto o l’insegnante lo riterrà pronto.
° l’ insegnante, se lo riterrà opportuno, riprenderanno in gruppo poi la questione, non certo in termini di colpevolizzazione , ma come occasione di riflessione, dialogo, confronto

COSA CI PIACEREBBE …

Pensiamo che un buon processo formativo trovi nutrimento anche in una buona modalità di collaborazione, di spazi di negoziazione, di supporto reciproco tra scuola e famiglia.
Sono orizzonti a cui tendere, ideali per i quali lavorare insieme.
Ed è per rafforzare questo processo formativo che ci auguriamo:
• La partecipazione di tutte le famiglie alle iniziative della scuola
• L’accettazione delle difficoltà dei bambini e la capacità di incoraggiarli. Compito degli adulti educatori è quello di aiutare i bambini ad affrontare eventuali difficoltà e trovare insieme le strategie adatte a superarle
• Di cogliere come occasioni educative i momenti della vita quotidiana ( passeggiate, spesa al supermercato, preparazione della tavola, riordino …)
• Che i genitori acquistino la fiducia necessaria a comunicare con libertà alle insegnanti eventuali situazioni che potrebbero condizionare negativamente il processo formativo del bambino
• Che si condividano sempre più modalità e strategie educative

“Attraverso queste occasioni genitori ed insegnanti hanno modo di conoscere la reciproca fatica, di apprezzare quanto lo stile altrui si traduca nel bene dei bambini.
Tessere con pazienza questi rapporti e fare in modo che ogni sponda del fiume sappia di non essere sola potrebbe recare agli insegnanti il regalo più prezioso: la gratitudine, ed ai genitori la certezza di non essere soli a voler bene ai propri figli.”

Osvaldo Poli “L’alleanza educativa”

*TALE DOCUMENTO è VALIDO FINO A PROSSIMA MODIFICA